lunedì 2 agosto 2010

La Sicilia si compra la Tirrenia, la Sardegna un passaggio ponte

Riporto questa mia considerazione, presente anche presso http://www.irsonline.net/2010/07/tirrenia-pagheremo-le-tasse-a-palermo/


La vendita della compagnia di navigazione Tirrenia alla regione più indebitata d’Italia avrebbe dell’inverosimile se non fosse inverosimile l’intera situazione, che appunto risulta paradossalmente normale nella terra dei cachi nella quale siamo (temporaneamente) ubicati.
La regione Sicilia, o piuttosto i suoi governanti, hanno ancora una volta visto giusto. Dopo il salasso perpetrato ai danni di Tremonti mesi addietro, con la poco velata minaccia di un PDL che perdeva la sua regione più fedele e che ha visto miracolosamente aprirsi i cordoni di una borsa sempre ben chiusi per le necessità dei Sardi, ora i governanti siculi trovano un ennesimo straordinario serbatoio di voti, acquistato con i soldi dei contribuenti italiani, dunque a costo zero.
Il tutto con indifferenti spettatori i governenti della Sardegna, ovvero coloro che più avrebbero dovuto battersi per avere servizi marittimi degni di questo nome, magari, perchè no, con personale sardo.
Già, perchè senza la Sardegna la Tirrenia perde la sua stessa ragion d’essere. Ma questo, a chi è troppo impegnato a non far cadere (o a far cadere,ma è un alleato) il governo della regione “autonoma”, non interessa.

E così nel futuro abituiamoci a vedere cambiare l’accento da napoletano a siciliano del marittimo che ci dirà che i panini sono finiti,che la cuccetta in effetti è sporca, che il modulo per i danni alla tua auto non lo trova.
Il tutto nell’ennesimo totale spregio dei nostri interessi e nell’indifferenza della nostra inqualificabile classe politica.

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