mercoledì 3 marzo 2010

Meridiana fly: un insieme di errori riparabili o il declino inarrestabile della prima compagnia aerea privata italiana?

Il 28 febbraio si è formalizzata la fusione tra Meridiana ed Eurofly.
Inevitabilmente, come in tutte le fuisoni, la somma algebrica di uno più uno non è due. Inoltre, l'applicazione del contratto di una compagnia sull'altra, manco a dirlo il meno vantaggioso per i dipendenti, ha ovviamente creato delle agitazioni che si sarebbero a mio avviso facilmente evitate con una comunicazione puntuale, trasparente ed rigorosa, che desse nell'immediato una serie di punti fermi ai lavoratori, anche svantaggiosi, ma chiari e soprattutto finalizzati ada conservazione dei posti di lavoro in un'ottica di sacrificio finalizzato al rilancio.
Ma non è accaduto nulla di tutto ciò.
La comunicazione ai dipendenti è stata tariva, farraginosa e poco chiara. I dipendenti, in specie i contratti più deboli, sono stati in balìa di azioni dettate più dalla rabbia che non dal raziocinio, dalla pancia più che dal cervello.
Ora, con la doverosa premessa che la maniera con la quale il management sta "non" gestendo la cosa è davvero imbarazzante, non sono affatto d'accordo con questa sollevazione spontanea dettata da motivazioni semplicemente inesistenti.
La miopia di un personale di terra ancorato ad una visione della realtà ferma ai contratti Alitalia (e quale più nefasto esempio non potrebbe essere più chiaro) mostra tutta la sua inqualificabile pochezza e si sposa con la prosopopea di un nucleo di sindacalisti impreparati a tutto salvo che a rilasciare interviste farneticanti, che non tengono in nessun conto la realtà del mercato del trasporto aereo e le peculiarità regionali.
In una realtà industriale piena di fallimenti e cassa integrazione ci si ostina a vedere una realtà che non esiste.
Sono perciò davvero amareggiato. Rischiamo di rendere vano lo sforzo di un azionista che anche stavolta sta mettendo di tasca 40 milioni di euro.
Una autentica vergogna.