giovedì 8 dicembre 2011

sessasantasette

Io sono un lavoratore, per ora, fortunato.
Ho lavorato in maniera regolare dal 1990.
Con 40 anni di contributi sarei potuto andare in pensione a poco più di 62 anni. Un'eternità, certo, ma anche un obiettivo.
Le lacrime della Ministra Fornero mi dicevano che avrei dovuto lavorare altri 2 anni e mezzo. Ingoio il boccone, a tavola, e tiro fuori una bestemmia onnicomprensiva per lo Stato di Merda che ha consentito per decenni a persone assolutamente in salute di andare in pensione a 40 anni (3 in meno di me), ma anche a 52 con 8 anni di "scivolo" (che ora mi pare il nome del lubrifcante con cui ...vabbè lasciamo stare).
Lo Stato Cicala, ovviamente, lascia 4000 soldati all'estero a combattere guerre degli altri (ma uqanto costano?), non taglia del 50% le pensioni d'oro della propria casta, non richiede contributi di solidarietà a loro che hanno beneficiato della straordinaria generosità di questo Stato di Bengodi.

Ne ho le palle piene, davvero.
Già mi pare improponibile lavorare altri 22 anni
Altro che "Ma sei giovanissimo!" Ho 43 anni!QUARANTATRE, c...
Ajò, ma come si fa?!

Ma poi, ecco la notiziona bella...ma abbiamo scherzato!
Lei andrà in pensione a 67 anni (tra altri 24, cioè) perche tanto il trend europeo è quello.
Il tutto, si badi, nello stesso stato dove una regione autonoma (la Sicilia) consente ai suoi lavoratori di andare in pensione con 20(venti) anni di contributi.
Nel paese dove se sei stato deputato per una legislatura avevi (fino a l'altro giorno) un vitalizio a partire dal 50esimo anno di età (ora 60, si sono sprecati)!
Ma Monti quando parlava di equità parlava di giustizia, o del membro di un cavallo?