domenica 4 novembre 2012

il rispetto delle regole come parte fondante nell'esistenza di una nazione

Adriano Sofri ha recentemente scritto a proposito di due notizie apparentemente tra loro distanti: l'assoluzione  di Niki Vendola e l'annunciato licenziamento di 19 metalmeccanici di Pomigliano.
Sono due notizie che parlano di una Italia dove le regole vengono ridotte a carta straccia, dove l'attacco alla legalità o la noncuranza della legge è la cifra sia del potere politico che di quello economico.


Eppure i due fatti sono figli della stessa matrice: il rispetto delle regole come parte fondante nell'esistenza di una nazione. Vendola ha agito come si agisce nelle democrazie occidentali (quelle vere). Si sarebbe dimesso perchè una regola non scritta ma comunemente accettata impone alla persona per bene di farlo. Per la sua rispettabilità e per quella dell'istituzione che rappresenta.
Ed è incontestabilmente una eccezione.


L'azienda osannata da tanti politici dalla fedina penale più o meno immacolata che ignora lo statuto dei lavoratori è l'ennesimo esempio che il potere economico ha a sua volta una malsana idea del diritto, che combacia con quello del più forte, o ricco, in barba al rispetto delle leggi.

Ecco, quando vengono a mancare i pilastri di questa rispettabilità intesa come stato, il concetto stesso di stato vacilla.E l'Italia si trova, oramai da troppo tempo, in questa oscena situazione.

Vale davvero la pena per i Sardi di considerare questa come la nazione dove è meglio vivere?