venerdì 17 luglio 2009

sulla chiusura della chimica ed il nucelare in sardegna

Avrei una teoria a riguardo: da oramai diversi mesi la nostra chimica e le centrali a combustibile o carbone stanno appese al filo della cassa integrazione. La cosa di per sè non è una novità, intendiamoci, solo che ultimamente coincide con un processo che sundolamente sta andando avanti, in silenzio, di nascosto, di cui ogni trapela qualcosa ma nulla più.
Tale processo riguarda la locazione delle centrali nucelari che questo governo miope e sommamente ignorante sta svolgendo. Silenziosamente, appunto.
Non mi stupirei perciò se le cose coincidessero. Non mi stupirei se il prezzo che dovessimo pagare per riavere i posti di lavoro degli operai di Porto Torres e gli altri siti industriali in crisi dovessere essere lìaccettazione dell'ennesimo balzello continentale, dell'ennesima umiliazione che la Sardegna deve pagare. Insomma, per farla facile: rivolete il lavoro, lo avrete, magari persino meglio pagato (bastano 50 euro, intendiamoci) MA dovete accettare che nelle vostre coste appaiano quei simpatici cilindri svasati. Sì, nelle coste, perchè le centrali nucelari, oltre a costare uno sproposito di soldi, hanno bisogno di tanta, tantissima acqua.
Insomma, la solita guerra tra poveri, gli operai disperati alla fame (ma spalleggiati dai nostri enti energetici, che chiudono i bilanci con utili stratosferici) contro il resto della popolazione, evidentemente preoccupata di non finire come a Cernobil.
Insomma una robina da nulla.
Un po' come noi.



sabato 11 luglio 2009

gi otto

Riporto un esilarante pezzo di Marco Travaglio sul G8


Nonostante i tanti uccellacci del malaugurio, il G8 dell’Aquila organizzato da Silvio Berlusconi è stato un successo strepitoso che verrà ricordato per secoli nei libri di Storia. Al Pappone ha evitato le consuete carinerie, rinunciando in extremis - su pressione di Gianni Letta, con la moral suasion del Quirinale - alle previste gare di rutti, al gioco della bottiglia con la Merkel e all’elezione di Mister Chi Ce L’Ha Più Lungo nella suggestiva cornice di Onna.

Nessuna contestazione rilevante, anche perché i celebri black bloc che da aprile si nascondono nelle tende dell’Aquila travestiti da terremotati erano stati precauzionalmente incatenati ai lettini da campo.
L’assenza della first lady Veronica Lario, venuta a mancare all’ultimo momento all’affetto del suo caro, è stata brillantemente compensata dalla presenza di alcuni degni sostituti: Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Bruno Vespa (The First Insect). Era stata contattata anche Patrizia D’Addario, purtroppo impegnata a Bari in una riunione programmatica del Pdl col ministro Fitto, Giampi Tarantini e la famiglia Matarrese.
Molto apprezzato, dagli altri sette Grandi, l’agile omaggio del nostro premier: un agile libretto con copertina in marmo di Carrara, peso stimato un quintale, comodissimo per infilarlo nel trolley senza imbarcarlo sull’aereo e comunque più leggero di un’opera di James Bondi e della buonanima di Budget Bozzo. La formula delle conferenze stampa senza domande ha suscitato il più vivo interesse nel colonnello Gheddafi e nel presidente russo Madvedev: il primo era abituato alle conferenze stampa senza giornalisti, il secondo a quelle coi giornalisti morti ammazzati, dunque hanno entrambi ringraziato l’amico Silvio per la simpatica variazione sul tema.
Per dare immediata attuazione al grandi accordi sul disarmo e contro le emissioni inquinanti, il Senato ha subito deliberato uno stock di nuove centrali nucleari, mentre degli aiuti all’Africa si occuperà direttamente l’europarlamentare on. Matteo Salvini guidando personalmente il tir che consegnerà milioni di confezioni di deodorante a quei puzzoni dei meridionali.
Oggi, in chiusura del vertice, Al Pappone ha dichiarato testualmente: “Sto cercando casa all’Aquila per venire qui in agosto a presidiare i lavori”. Dal che si deduce che: 1) le altre dodici ville sparse per il mondo sono tutte piene di escort e Papi Girls; 2) se tutto va bene, il premier sarà l’unico in tutta l’Aquila ad avere una casa (si spera vivamente costruita dall’Impregilo). Soluzione ottimale: chi, fra i 30 mila senzatetto accampati nelle tende a 40 gradi all’ombra vorrà avvicinarlo per dirgli tutto ciò che pensa di lui, saprà dove trovarlo.

venerdì 3 luglio 2009

L'uomo che aveva picchiato la testa

Qualche sera fa mi è capitato di incorrere su un canale Sky su un gustoso film "L'uomo che aveva picchiato la testa", celebrativo della vita ed opere di Roberto (Bobo) Rondelli, frontman degli Ottavo Padiglione.

Un film/documentario davvero grazioso, che ripercorre la vita di Rondelli, pesce nell'acqua della sua Livorno. Ma sebbene il film sia incentrato su Rondelli, Virzì non riesce a non farne, in fin dei conti, un atto d'amore per la sua città, un "tribute" alle sue peculiarità ed in fondo un momento di amarcord personale.


La musica, quasi tutta in presa diretta, è ovviamente cantata da Rondelli. Non c'è che dire, se non fosse che palesemente non gliene frega un cazzo di diventare famoso, sarebbe potuto essere il Paolo Conte della mia generazione.


Notevoli gli interventi del celebre pianista Bollani e degli altri elementi di una "livornesità" che sinceramente ignoravo (dal cabarettista Migone a Nada), e che mi fanno diventare ancora più simpatica una città ed una gente che già mi era per altri aspetti (politici, evidentemente).


Esilarante il pezzo di quando si racconta di una turnée dei Litfiba in cui gli Ottavo Padioglione fanno il gruppo spalla e del fatto che Rondelli non riesca a smettere di prendere per il culo Piero Pelù.