venerdì 3 luglio 2009

L'uomo che aveva picchiato la testa

Qualche sera fa mi è capitato di incorrere su un canale Sky su un gustoso film "L'uomo che aveva picchiato la testa", celebrativo della vita ed opere di Roberto (Bobo) Rondelli, frontman degli Ottavo Padiglione.

Un film/documentario davvero grazioso, che ripercorre la vita di Rondelli, pesce nell'acqua della sua Livorno. Ma sebbene il film sia incentrato su Rondelli, Virzì non riesce a non farne, in fin dei conti, un atto d'amore per la sua città, un "tribute" alle sue peculiarità ed in fondo un momento di amarcord personale.


La musica, quasi tutta in presa diretta, è ovviamente cantata da Rondelli. Non c'è che dire, se non fosse che palesemente non gliene frega un cazzo di diventare famoso, sarebbe potuto essere il Paolo Conte della mia generazione.


Notevoli gli interventi del celebre pianista Bollani e degli altri elementi di una "livornesità" che sinceramente ignoravo (dal cabarettista Migone a Nada), e che mi fanno diventare ancora più simpatica una città ed una gente che già mi era per altri aspetti (politici, evidentemente).


Esilarante il pezzo di quando si racconta di una turnée dei Litfiba in cui gli Ottavo Padioglione fanno il gruppo spalla e del fatto che Rondelli non riesca a smettere di prendere per il culo Piero Pelù.