mercoledì 13 febbraio 2008

L'ulivo come elemento ritardante del corretto sviluppo della democrazia in Italia

L'esperienza ulivista, nata nel 1996 per contrapporsi al berlusconismo, si fonda su una idea di base malsana: tutti coloro che sono per una ragione o per un'altra nemici di Berlusconi, sono miei amici. Ora, tale concetto ha di per sè un elemento che ne sancisce a prescindere la fragilità: non si basa su una condivisione di intenti programmatici, ma su un mero calcolo politico. Quando tale alleanza non si è verificata (1994-2001) la sconfitta non ha fatto altro che rafforzare in coloro che hanno o meno partecipato all'alleanza antiberlusconiana una certezza: divisi si perde.

Eppure tale fragilità si ripercuote inevitabilmente sulla possibilità di legiferare, di essere "potere esecutivo". I due governi ulivisti hanno infatti avuto come comune denominatore una litigiosità che ha fatto in modo che i provvedimenti anche di grande risalto (la legge Bassanini per il primo governo Prodi o il decreto sulle liberalizzazioni per il secondo) sono poi passate nel dimenticatoio, subissate dal fallimento complessivo, sia in termini di reale governo sia soprattutto in termini di impressione sull'opinione pubblica, di tale esperienza.

L'Ulivo è stato pertanto un esperimento fallito di forze politiche tra loro troppo diverse, forzatamente insieme in nome non di valori comuni ma di una semplice alleanza fine al governo sic et simpliciter, dunque un elemento di grave ritardo nel processo di bipolarismo ed europeizzazione della politica italiana

Andrea

domenica 3 febbraio 2008

Il banchiere dei poveri

Muhammad Yunus espone non tanto un’elitaria teoria filosofica quanto piuttosto la concreta esperienza della Banca Grameen. Fondata nel 1977 in Bangladesh ed oggi diffusa in 57 paesi d’ogni parte del mondo presta soldi senza le classiche garanzie ai poveri e soprattutto alle donne. L'istituto è una vera banca indipendentecon percentuali di recupero crediti vicine al 99%.

Presso http://www.grameen-info.org/ maggiori informazioni; un'insolita caratteristica della Grameen Bank consiste nel fatto che essa è di proprietà dei clienti indigenti finanziati dalla banca stessa, la maggior parte dei quali sono donne. I clienti finanziati sono titolari del 94% del capitale della banca e il restante 6% è di proprietà del Governo del Bangladesh.

Non abbiamo niente da imparare, anche nel nostro "evoluto" paese, da realtà di questo tipo?