mercoledì 28 dicembre 2011

La mia fede

Allora, non si tratta del fatto di credere ad un occhio che sta dentro un triangolo, o di un tale barbuto che ci guarda dall'alto mentre crocefiggiamo suo figlio (biondo con gli occhi azzurri) che comunque ci vuole bene, anche se ci scanniamo, anche se distruggiamo il posto dove siamo nati, anche se ci ammaliamo delle malattie più atroci e crepiamo come topi in un maremoto.
Macchè, non è che dico che..ma scusa se siamo delle merde che ci hai creato a fare?
Io non ho il concetto del dio romano, che è un uomo come gli altri (anzi talvolta anhe peggio) ma ha i "superpoteri".

No, ho in mente altro.
Ho in mente innanzitutto il Vangelo, non la Bibbia. La Bibbia è come L'Iliade. Un Dio vendicativo, che dice ad Isacco di ammazzare il figlio, a Giobbe che deve soffrire..ma che Dio è?

La mia fede è nel figlio dell'uomo.
In quello che alle nozze di Cana tira fuori il vino migliore, che urla nel tempio che i mercanti devono stare fuori dalla fede (un po' come lo IOR, giusto?), quello che difende le puttane, che resuscita il suo amico...perchè lui può e Lazzaro è suo amico.

La mia fede è nella consapevolezza di poter essere tradito,  nell'avere una madre che non lo capisce ma lo segue a distanza, negli amici che nel momento del bisogno scappano. Nel dubbio nei confronti del potere che gli viene prospettato "se mi adorerai".
Nell'amore per il prossimo e per se stessi, nell'odio per l'ipocrisia del Fariseo.
Nella parabola del Samaritano che ti insegna che il diverso non è peggiore di te ma spesso è migliore.

La mia fede è sapere che se anche tutto questo non fosse mai esistito, che quando crepo non c'è altro, è comunque stato un onore provare a comportarmi in vita secondo quei principi che Gesù di Nazareth ha predicato, in una sperduta provincia dell'impero romano, oltre 2000 anni fa.