giovedì 26 marzo 2009

Il sardo che piace

Ultimamente mi chiedo quale sia il sardo che piace, quello cool, giusto, di moda.
L'idea che mi sono fatto è che sia del tipo Marco Carta: folcloristico al punto giusto col suo accento, esuberante ma timido, ma soprattutto ignorante come capra.

Sì perchè il requisito principe è questo, l'ignoranza.

Quella che porta un mio collega a dire che "le centrali atomiche porterebbero un sacco di lavoro", o la venerazione padrepiesca per il nano di Arcore di chi sogna di entrare al Billionaire ed invece al massimo va all'Iperstanda, di chi ti urla "qua è tutto bloccatoooo!" circondato dalle gru.

Quell'ignoranza Gallurese calzata in hogan e vestita da ralph loren chei sospira "eh, c'è crisi..." e si lamenta del rumeno che ruba mentre lui lavora per due terzi in nero.

Quell'ignoranza che spaccia per balentia le minacce ai magistrati in Ogliastra, che ha votato Berlusconi nel Sulcis perchè "lui avrebbe parlato con Putin per l'Euroallumina" e che crede, come Marco Carta, che Soru abbia rovinato il poetto.

Sarà curioso, ma il sardo cha a me piace di più dalla Sardegna sta ben lontano, ci è tornato solo per un breve periodo, giusto il tempo per riportare la squadra dell'isola in serie A, poi è tornato in Inghilterra, dove è rispettato per le doti che un tempo ci rendevano fieri: l'umiltà, l'ostinazione, il coraggio.



martedì 17 marzo 2009

L'eolico, questo sconosciuto

E' di questi giorni la notizia che una centrale eolica composta da 35 turbine sarà sufficiente al totale fabbisogno ad uso domestico delle famiglie del Medio Campidano (circa 100.000 abitanti)
L'investimento è di 20 milioni di euro. Ora, il calcolo è facile: moltiplico per 16 il numero delle pale (che diventano 560) e dei milioni di euro necessari per l'investimento (ora 320) ed ho la totale autosufficienza elettrica per uso abitativo della Sardegna. Insomma arrotondo a 350 milioni di euro ed ho ottenuto che tutti i Sardi abbiano l'energia elettrica pulita, rinnovabile all'infinito, con i soli costi delle manutenzioni delle pale.
Se andiamo a guardare all'estero a paesi che costruiscono centrali di terza generazione vediamo che il costo della centralefinlandese a Olkiluoto costerà ai consumatori scandinavi 3 miliardi di euro, secondo una stima del consorzio di industrie pesanti che hanno contribuito a finanziare il cantiere della centrale finnica. Questo equivale a un raddoppio del budget originale, di circa 3,2 miliardi.
E questo in un paese notoriamente serio, figuriamoci da noi..
Insomma, con un decimo del costo di una centrale atomica rendi possibile l'intero fabbisogno tramite eolico.


Che dite, vale la pena?