venerdì 25 marzo 2011

Alcune ottime ragioni per non fare centrali nucleari in Sardegna

Personalmente non sono una persona che non cambia mai idea.
Mi è capitato negli anni di farlo nei confronti di tante persone, da uomini pubblici a persone di umile condizione.
Ho cambiato negli anni orientamento religioso, ne senso che ho costruito una mia spiritualità.
Ho mutato credo politico, anche se sono rimasto e sono fedele ad una idea di socialismo che opera in un contesto politico democratico, in cui lo stato ha compiti e spazi precisi.
Pertanto posso dire di non essere una persona chiusa nelle sue idee, o peggio pregiudizi.

Pertanto mi sono approcciato tempo addietro alla costruzione di centrali nucleari in Sardegna, con spirito non giacobino ed anzi  impregnato del pragmatismo che mi contraddistingue.
Certamente
- la costruzione di centrali nucleari potrebbe portare importanti ricadute economiche; 
- inoltre consentirebbe di avere energia a basso costo ed in quantità molto elevata, il che portebbe maggiore competitività alle nostra aziende; 
- sarebbe sicura, perche costruita con tecnologie oramai collaudate e su una terra antica, con rari e lievissimi scosse telluriche.
Questi argomenti, forti e pieni di buonsenso, però si scontrano con una relatà che è un po' diversa:

-se la Sardegna fosse un posto che necessita di energia per la sua importante industria..avrei anche da discutere della cosa. Ma poichè noi produciamo già il 150% della nostra energia (si, non solo siamo autosufficienti ma la esportiamo) ed inoltre possiamo comodamente utilizzare le energie rinnovabili (casa mia lo dimostra)
- costruire in Sardegna centrali atomiche sarebbe tutto meno che una fonte di lavoro:
non sarebbero costrutite da noi sardi (le imprese sarebbero continentali, meglio se mafiose, garanzia di avere sabbia invece che calcestruzzo), i tecnici non sarebbero sardi, le ricadute economiche essenzialmente di operai (ancora, e i laureati ovviamente emigrano)
- costruire in Italia fa rima con ritardare: una centrale che all'estero viene costruita in 5 anni qui nella migliore delle ipotesi ne necessiterebbe del doppio...sempre che non finiscano prima i soldi.
- le scorie le mettiamo sotto il tappeto, ovvero in qualche miniera dismessa? Già vedo il parco Geominerarioatomico.



Insomma, forse il nucleare in Sardegna si sarebbe potuto fare, magari 40-50 anni fa quando lo sviluppo di quel tipo di risorsa energetica era conveniente e non aveva reali alternative. Ma oggi, nel paese che è l'Italia, è a mio avviso semplicemente da evitare.
Tragedie come questa recente in Giappone insegnano che anche quando le cose vengono costruite a regola d'arte ci possono essere situazioni estreme che creano, necessariamente, danni difficilmente rimarginabili.

Perciò no, non credo di cambiare idea, almeno su questo aspetto.



venerdì 4 marzo 2011

gittinwide: 28 Aprile 1794

gittinwide: 28 Aprile 1794: "Il 28 Aprile 1794 il popolo di Cagliari insorgeva per difendere due avvocati sardi dall’arresto comandato dal viceré piemontese. Da quell’..."

Eh, dott.Perra, te l'immagini se quella consapevolezza ci avesse portato alla piena indipendenza...Gavino a quest'ora era presidente del consiglio?
Greetings from Florence
Andrea R.