martedì 13 gennaio 2009

Perchè voterò Renato Soru

Con la doverosa premessa che mi tocchera' rivotarlo,
stante la mia educazione politica e la palese incapacita' della sinistra sarda di trovare qualcun altro di presentabile.

Trovo che alcune delle cose che Renato Soru ha fatto (in primis la privatizzazione dell'acqua quindi l'affare saatchi&saatchi quindi la demolizione del molo di fronte alla sua villa quindi l'acquisto dell'unita') siano davvero molto lontane dalla mia maniera di intendere un leader di sinistra.
Dall'isola di Gramsci, Lussu e Berlinguer davvero mi attenderei dell'altro....
Inoltre, e questo è più sconfortante, Soru ha dilapidato un capitale di simpatia ed entusiasmo che davvero pochi in Sardegna di questi tempi avrebbero.

L'ha dilapidato consciamente però, incaponendosi in situazioni quali quella di Tuvixeddu dove era palese che avrebbe perso in maniera rovinosa in nome di un ambientalismo farlocco.

Ma dall'altra parte chi vedo?

L' ho visto (e come non avrei potuto visto che Videolina per giorni ce lo riproponeva da tutte le angolazioni) il candidato della destra farsi piccolo piccolo pur di non rubare la scena, anche in senso fisico visto che l'altro senza tacchi gli arriverà alla cintura, alla disgrazia d'Italia.

L'ho visto, l'altro candidato, sparare la favoletta dei 100mila posti di lavoro, l'ho visto chiedere la carità pelosa ed interessata dell'improcessabile.

L'ho visto cambiare look in quattro e quattrotto pur di seguire lo stile da consulente globale.

Insomma, non ho scelta: voterò Renato Soru il dislessico, l'ambientalista che non fa fare i parchi eolici, che rispetta l'ambiente ma non dà contributi regionali per l'elettrico fotovoltaico.

Lo voterò, con montanelliana memoria, turandomi il naso. Gli auguro il 50,1%. Che vinca, ma che se la sudi.

sabato 3 gennaio 2009

Calendario Santi Laici 2009

Dall'introduzione di Beppe Grillo al Calendario:

"Se si scorre l'elenco dei Santi Laici, la prima reazione è un senso di vertigine. Un'impressione che si può provare solo di fronte all'abisso, al vuoto di un precipizio senza fine. Non è un semplice, e lunghissimo, elenco di omicidi di carabinieri, poliziotti, magistrati, politici, giornalisti, sacerdoti e cittadini. È un fiume di sangue che percorre la nostra Storia. Un massacro sul quale si fonda e vive la nostra Repubblica. Chiudete gli occhi e pensate a questi uomini e donne che hanno sacrificato la vita per lo Stato. E immaginate il loro ruolo nella guida della Nazione, se fossero ancora in vita. Borsellino presidente della Repubblica, Falcone ministro della Giustizia, Don Puglisi cardinale, Ambrosoli presidente del Consiglio, Fava direttore del Corriere della Sera. Poi aprite gli occhi e vedete la realtà desolante di prescritti, mafiosi, condannati in Parlamento e dell'informazione in mano ai loro servi. Vi chiederete perché, in così tanti, hanno dato la vita. Cosa li ha spinti. Io credo che la loro coscienza li abbia costretti a farlo. Non avevano semplicemente altra scelta. Non potevano voltarsi da un'altra parte. Molti sapevano di essere condannati. In questo simili al Cristo dei Vangeli che accettava il martirio, pur potendo sfuggirvi. Gli onesti sono tollerati solo se non denunciano il Sistema, quella galassia di criminalità organizzata, massoneria deviata e corruzione politica che governa l'Italia. Fino a ieri in modo occulto, oggi in modo sfacciato, plateale. Il Sistema agisce nei confronti degli onesti per gradi. Prima cerca di comprarli, poi li minaccia. Se fallisce, allora li isola e se questo non è sufficiente, dopo averli isolati, li uccide. L'isolamento da parte delle istituzioni e dei media è il campanello d'allarme. L'ultima chiamata. Centinaia di persone lo hanno sentito e hanno tirato dritto. A loro dovrebbero essere intitolate le vie e le piazze d'Italia. Quelle che i politici vogliono dedicare al latitante Bettino Craxi. Davanti a Montecitorio ci dovrebbe essere una lapide con i loro nomi in caratteri d'oro, in ordine alfabetico. Il mio augurio per il 2009 è di non lasciare perdere, di non lasciare più perdere nulla. Nessuno è al di sopra della legge e i delinquenti vanno chiamati solo con il loro nome. Non voltatevi più dall'altra parte, ma solo dalla vostra parte. I Santi Laici, da lassù, vi daranno una mano.
'No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere...'. Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano, assassinato dai fascisti nella Piazza Grande di Modena il 10 novembre 1944."

Chiunque può liberamente stampare o inviare a un amico il calendario. Non se ne può fare uso di lucro.
Può essere che tra le tante vittime qualcuna non sia stata citata. Inviate l'informazione e sarà aggiunta.
Può essere che il calendario contenga qualche errore. Segnalatelo. Alcune volte le vittime erano più di una nella stessa data, ma solo una è stata citata.