Con la doverosa premessa che mi tocchera' rivotarlo,
stante la mia educazione politica e la palese incapacita' della sinistra sarda di trovare qualcun altro di presentabile.
Trovo che alcune delle cose che Renato Soru ha fatto (in primis la privatizzazione dell'acqua quindi l'affare saatchi&saatchi quindi la demolizione del molo di fronte alla sua villa quindi l'acquisto dell'unita') siano davvero molto lontane dalla mia maniera di intendere un leader di sinistra.
Dall'isola di Gramsci, Lussu e Berlinguer davvero mi attenderei dell'altro....
Inoltre, e questo è più sconfortante, Soru ha dilapidato un capitale di simpatia ed entusiasmo che davvero pochi in Sardegna di questi tempi avrebbero.
L'ha dilapidato consciamente però, incaponendosi in situazioni quali quella di Tuvixeddu dove era palese che avrebbe perso in maniera rovinosa in nome di un ambientalismo farlocco.
Ma dall'altra parte chi vedo?
L' ho visto (e come non avrei potuto visto che Videolina per giorni ce lo riproponeva da tutte le angolazioni) il candidato della destra farsi piccolo piccolo pur di non rubare la scena, anche in senso fisico visto che l'altro senza tacchi gli arriverà alla cintura, alla disgrazia d'Italia.
L'ho visto, l'altro candidato, sparare la favoletta dei 100mila posti di lavoro, l'ho visto chiedere la carità pelosa ed interessata dell'improcessabile.
L'ho visto cambiare look in quattro e quattrotto pur di seguire lo stile da consulente globale.
Insomma, non ho scelta: voterò Renato Soru il dislessico, l'ambientalista che non fa fare i parchi eolici, che rispetta l'ambiente ma non dà contributi regionali per l'elettrico fotovoltaico.
Lo voterò, con montanelliana memoria, turandomi il naso. Gli auguro il 50,1%. Che vinca, ma che se la sudi.
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