Di Antonio Pigliaru avevo letto il celeberrimo "la vendetta barbaricina".
Recentemente ho avuto la possibilità di leggere invece "Persona umana ed ordinamento giuridico" scritto nei sui primi anni di carriera sotto il diretto influsso dell'idealismo gentiliano, che era la corrente filosofica dominante nel periodo in cui Pigliaru si forma culturalmente, e nel quale coerentemente con i dettami della centralità della persona scrive che "il problema della persona" deve essere risolto "nell’ambito e nella direzione esclusiva della vita morale, cioè come interno svolgimento di vita spirituale che è continua, infinita e infinitamente doverosa ascensione".
La persona è intesa come "persona come struttura aperta" perciò (cito Giovanni Bianco) "Di conseguenza, la persona è «vita operosa» che, nonostante ogni suo difetto, è «un monumentale edificio» che contribuisce alla «realizzazione del regno dello Spirito».
Per tornare al libro l’ordinamento giuridico costituisce per Pigliaru "il momento massimamente positivo della società civile", "l’insieme delle norme e degli istituti mediante i quali la società civile si costituisce come società".
La "società civile" diventa perciò "società positiva", è un valore "preso nel vivo del suo processo storico" ed essa sorge per il tramite dell’ordinamento giuridico, che "come funzione implica la sua posizione in un ritmo di attività produttiva" e "come funzione l’ordinamento è attività di posizione: c’è in quanto è stato posto in un processo d’attività e per un processo d’attività, che è quel processo stesso di produzione giuridica che è produzione di quelle norme e di quegli istituti in cui si realizza positivamente l’ordinamento giuridico nella molteplicità dei suoi istituti".
Pigliaru incentra sul problema "dell’unità della società", di cui l’ordinamento giuridico rappresenta "l’unità d’ordine", problema che scioglie riferendosi alla teoria Leopardiana della società nello Zibaldone dove "il ben comune di un corpo o società non si può ottenere se non per la cospirazione di tutti i membri di lei a questo fine".
Ciò che mi affascina del primo Pigliaru è l'attenta analisi dielle fondamentali correnti di pensiero novecentesche che a mio avviso lo portano ad un metodo di indagine analogo a quello gramsciano nel rifuggere alla facile tentazione di "indovinare all’ingrosso".
Nessun commento:
Posta un commento