La complessità dell'opera narrativa di Calvino è speculare alla multiforme etorogeneità della sua cultura.
Da il sentiero dei nidi di ragno a Ti con zero, da Ultimo viene il corvo a Marcovaldo, a mio avviso il più complesso ( e completo) scrittore italiano dello scorso secolo.
La prosa asciutta e barocca, narratore della fiaba ne Le cosmicomiche, del dramma ne I giovani del Po, ama Ariosto e Queneau, osserva e descrive, con la sua straordianaria curiosità, il novecento mondiale dalla seconda guerra mondiale in poi.
E' comunista ma critico (basti leggere Taccuini di viaggio in URSS), disincatato e lucido, mai banale, modernissimo nell'analisi dei processi sociali.
Ma l'inclinazione fantastica, costante di tutta l'opera di Calvino, rappresenta comunque la corda più autentica dello scrittore.
Forse davvero la sua intera opera potrebbe riassumenrsi in queta riga:
la lettura è un atto necessariamente individuale molto più bello dello scrivere.
1 commento:
se ti va passa dal mio blog a leggere una storia di Sardegna
ciao
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